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Assalto a stazioni e aeroporti: il grande esodo è (già) iniziato.

Il grande esodo è già iniziato ed entrerà nel vivo a partire da oggi, perché molti italiani, in attesa di sapere le decisioni del governo riguardo alle restrizioni per i giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania, hanno atteso il discorso di ieri sera del premier Giuseppe Conte.

Così, ottenuta la certezza delle chiusure, la gente si metterà in auto per raggiungere altre regioni. Gli spostamenti maggiori ci saranno comunque verso il sud, soprattutto dalla Lombardia. Si calcola che solo da Milano partiranno in 200mila: circa 80 mila prenderanno l’aereo, 50 mila il treno, mentre il resto si sposterà in macchina. Sold out i convogli (in particolare per la tratta Milano-Napoli) e moltissime le prenotazioni anche per i voli in partenza prima del blocco degli spostamenti deciso dal governo. In realtà gli spostamenti sono iniziati già da un paio di giorni, anche se per il momento il traffico sulle principali arterie autostradali è scorrevole. Qualche coda si è registrata ieri alla stazione di Milano Centrale e negli aeroporti di Linate e Malpensa. Il presidente della Regione Attilio Fontana ha chiarito: «Come era facile prevedere, è iniziato l’esodo per le festività natalizie. Continuo a chiedermi perché il 21-22 e 23 dicembre non sia stato consentito muoversi, evitando così questi affollamenti dell’ultim’ora».

Polizia stradale e Polfer, a differenza degli anni scorsi, non hanno stilato un piano di controlli vero e proprio, ma si atterranno alle disposizioni dei prefetti scaturite dai comitati locali per l’ordine e la sicurezza pubblica, seguendo le disposizioni del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, che in una circolare aveva specificato la necessità di adottare controlli «nelle stazioni e nei luoghi ritenuti sensibili», delegando ai questori «l’opera di raccordo attraverso il tavolo tecnico». In una circolare della questura di Roma, si chiarisce che per «contrastare la diffusione del contagio da virus Covid19, si rende necessario rafforzare i dispositivi di controllo del territorio, soprattutto nelle aree periferiche della città, in un’ottica di prevenzione e prossimità, al fine di intercettare le situazioni di degrado che potrebbero originare illegalità, prevenire il compimento di reati di tipo predatorio o che destano allarme sociale, e per elevare gli standard di sicurezza in tutte le zone della Capitale». Un occhio va anche a possibili atti criminosi dettati dall’esasperazione delle persone. Quindi, osservati speciali saranno «i numerosi siti religiosi della Capitale, poiché non si esclude che i luoghi simbolo della religione cattolica e delle altre confessioni presenti in Italia possano rientrare tra gli obiettivi per il compimento di azioni improntate all’illegalità». Controlli a tappeto, poi, nei confronti di «soggetti e di gruppi che possano destare sospetto, essere ritenuti pericolosi o creare potenziali criticità, anche attraverso il monitoraggio telematico dei siti d’area. Dovrà essere, altresì intensificata, l’attività di controllo ad alberghi, esercizi ricettivi, affittacamere e bed&breakfast, sia per i profili amministrativi sia per i profili di prevenzione». Cosa certa è che «saranno effettuati particolari servizi di osservazione e controllo presso le stazioni, gli aeroporti, nodi di scambio, metropolitane e capolinea delle linee di superficie, dove sarà intenso il transito di cittadini, turisti e fedeli che raggiungeranno la Capitale per le festività», con un incremento di personale su Roma Termini, Ciampino e Fiumicino. C’è attesa – e una buona dose di preoccupazione – per il weekend di shopping pre-natalizio. Il rischio è che si ripetano le scene di assembramento che hanno caratterizzato gli ultimi fine settimana delle grandi città.

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