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Stagione teatrale. Le schede dei sette spettacoli

23 gennaio 2022 Peppe Vessicchio LA MUSICA FA CRESCERE I POMODORI
Mozart aiuta i pomodori a crescere meglio. Beethoven non tanto. E i Beatles fanno bene a melanzane e zucchine, e a dire il vero anche al vino. Parola di Peppe Vessicchio, musicista e arrangiatore, celebre per le direzioni d’orchestra a Sanremo, che lontano dai riflettori si dedica allo studio delle relazioni tra la musica e la crescita delle piante. Il Maestro Vessicchio porta in scena lo spettacolo – concerto “La musica fa crescere i pomodori” tratto dal suo primo libro, un saggio pop in cui ripercorre la propria vita all’insegna della musica ed esplora il connubio tra armonia e natura.
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10 febbraio 2022 Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production, Fondazione Teatro della Toscana
Michele Placido LA BOTTEGA DEL CAFFÈ di Carlo Goldoni e con (in o. a.) Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos, scene Marta Crisolini Malatesta, costumi Stefano Nicolao, luci Gigi Saccomandi, musiche Antonio Di Pofi, movimenti di scena Monica Codena regia Paolo Valerio. 

Una commedia che da subito si annuncia corale, interessata a diverse figure e vicende, incentrata su un microcosmo attraverso cui Goldoni tratteggia uno sfaccettato affresco sociale e umano. Quante vanità, speranze, delusioni scorrono dunque davanti agli occhi di Ridolfo, il saggio proprietario di una caffetteria e quante vicende arrivano all’orecchio malizioso di Don Marzio, nobile napoletano che sorseggiando il caffè osserva questo piccolo mondo e si diverte a manipolarne i destini. Al personaggio – che in questa nuova edizione firmata da Paolo Valerio sarà interpretato da Michele Placido, un grande e carismatico protagonista del mondo dello spettacolo italiano – Goldoni assicura una decisa e intrigante centralità.

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23 febbraio 2022 / Recupero Stagione 2019/20 I due della città del sole Enzo Decaro NON È VERO MA CI CREDO di Peppino De Filippo e con (in o.a.) Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone. Scene Luigi Ferrigno, costumi Chicca Ruocco, disegno luci Pietro Sperduti, regia Leo Muscato.

Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. (Leo Muscato)

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4 marzo 2022 Factory Compagnia Transadriatica / Fondazione Sipario Toscana LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare traduzione e adattamento di Francesco Niccolini con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella. Musiche di Paolo Coletta, scene e realizzazione pittorica di Roberta Dori Puddu, scenotecnica costruttiva Luigi Conte, costumi di Lapi Lou, luci di Davide Arsenio regia Tonio De Nitto.

Questa è la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio. Questa è la storia di un villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa è una storia che avrebbe potuto essere una favola. Caterina l’inadeguata, la non allineata è la pazza per questo villaggio. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall’amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l’amore, ma a contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini. Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere. Factory ritorna ad affrontare Shakespeare dopo le felici prove del Sogno e di Romeo e Giulietta, insistendo ancora una volta su una lettura corale e visionaria dove la musica e la rima concorrono a restituirci una sorta di opera buffa, caustica e comicamente nera.
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15 marzo 2022 Nidodiragno/CMC Fabio Troiano IL DIO BAMBINO testo e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, scene e costumi Lorenza Gioberti, disegno luci Aldo Mantovani, foto e video Likeabee, regia Giorgio Gallione, con il contributo di Comune di Barletta/Teatro Curci in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber e Teatro Pubblico Pugliese. 

Scritto nel 1993 da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, il monologo Il dio bambino prosegue e approfondisce il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni. Esempio emblematico del suo “teatro di evocazione”, Il dio bambino racconta una normale storia d’amore che si sviluppa nell’arco di alcuni anni e dà agli autori l’occasione di indagare su l’Uomo, per cercare di capire se ce l’ha fatta a diventare adulto o è rimasto irrimediabilmente bambino, un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza. Un uomo a confronto con una donna, il migliore testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, la sua presunta virilità. Nel dio bambino è la nascita di un figlio a far ritrovare al protagonista il senso del proprio agire, tra lampi di autoironia e umorismo. A trent’anni di distanza, Il dio bambino rimane un testo di incredibile forza e attualità, cinico ma commovente. Un teatro disturbante, nel suo stimolo a ripensare a noi stessi, ma di grandissima empatia. La regia di Giorgio Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro di Gaber, valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, talentuoso e versatile attore di teatro, cinema e tv, abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti, qui atteso a una funambolica prova d’attore.
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24 marzo 2022 Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production, Società per Attori. Claudio Casadio, Andrea Paolotti LA CLASSE di Vincenzo Manna con Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Valentina Carli, Cecilia D’amico, Carmine Fabbricatore, Edoardo Frullini, Andrea Monno, Giulia Paoletti, scene Alessandro Chiti, musiche Paolo Coletta, costumi Laura Fantuzzo, disegno, luci Javier Delle Monache, regia Giuseppe Marini. In collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Phidia

I giorni di oggi. Una cittadina europea in grave crisi economica. Disoccupazione, conflitti sociali, criminalità, sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare questa “depressione”, alla periferia della cittadina, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente, rifugio di migliaia di disperati. Vicino allo Zoo, in uno dei quartieri più popolari, c’è un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. Albert, professore di Storia, viene chiamato ad insegnare in un corso di recupero crediti per studenti sospesi per motivi disciplinari. La scuola è lo specchio del disagio e delle contraddizioni sociali che animano la cittadina ma quello che doveva essere solo un corso pomeridiano si trasforma presto in un’intensa esperienza di vita che cambierà per sempre il destino del
professore e degli studenti.
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9 aprile 2022 Nany Music Pino Ingrosso NOTE DI UN VIAGGIO Pino Ingrosso – voce, chitarre, ukulele Silvio Cantoro – basso acustico Ronny Leva – tres cubano, cavaquinho, Dario Cota – tastiere e fisarmonica, Vito De Lorenzi – percussioni, batteria, Daniela Guercia – voce recitante, cori e colori percussivi, di e con Pino Ingrosso.

Note di un viaggio, è uno spettacolo nato da un’idea di Pino Ingrosso, artista salentino da sempre al fianco di Nicola Piovani, Premio Oscar per le musiche del film di Roberto Benigni La vita è bella. Un viaggio teatrale musicale, un racconto leggero e brillante di un passato che ancora ci appartiene; un viaggio che scandisce, con leggerezza e un pizzico di nostalgia, modi, tradizioni, costumi e usanze del Salento rivissuti attraverso i ricordi d’infanzia, i racconti degli anziani, le sonorità tipiche, colori, suoni e profumi capaci di rievocare una civiltà ancestrale comune non solo al Sud d’Italia, ma a tutti i Sud del mondo. La musica che impreziosirà lo spettacolo è un carosello di sonorità mediterranee, figlie di tutte le dominazioni che hanno caratterizzato il Salento nel corso dei secoli.

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